
Arrivai col mio taccuino e non c’era nessuno tra il pubblico.
Al capo della baracca dissi
che avrei letto comunque le mie poesie perchè io ero il più grande di tutti
e che non avrei chiesto un soldo, solo birra e wiskey.
Le bariste ridevano
il capo bestemmiava
ed io, ch’ ero il più grande di tutti,
ribadii che avrei recitato comunque
per il gusto e per il sorriso delle bariste
soprattutto per quella biondina
che non aveva ancora diciott’anni
e che aveva tutta la sua vita scritta
nelle mie pagine.
Ma il padrone del bordello disse ch’ero un fottuto figlio di puttana
e mi tirò
lo straccio in faccia
mentre lo stereo passava “all the young dudes”
ed io
non avevo più un soldo
e non mi era rimasto
nient’altro che un sorriso
ed era
troppo poco
per il più grande di tutti.