Era stato scientificamente provato e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale che la popolazione maggiorenne di Cremona era più alta di quella di Crema. Dati statisticamente inequivocabili e senza scarpe: cremonesi cm. 167; cremaschi (dopo accurata verifica) cm 165, 795.
Immediata la reazione dei notabili gerundini: “Colpa del Barbarossa.”
In seduta straordinaria il Consiglio comunale della Repubblica del Tortello decise all’unanimità di adottare il Metodo Berlusconi tramite un’ordinanza sindacale: non sono ammessi tacchi e suole di spessore inferiore ai 4 centimetri. Per pararsi il culo venne costituita un’apposita società partecipata con acronimo complesso, la “inAspen&rc” (In Altezza siamo primi & non rompeteci il cazzo). Nella delibera, approvata all’unanimità, sempre per pararsi il culo, era stata inserita una postilla che vincolava le Amministrazioni future a migliorare la qualità vitaminico-proteica nell’alimentazione cittadina, anche per gli immigrati a prescindere dalla loro provenienza. Sorse qualche inconveniente con la mortadella, che non piaceva a tutti, ma nel lungo periodo il trattamento produsse i suoi effetti benefici.
Oggi possiamo dire, senza tema di smentite, che l’altezza media della popolazione cremasca è di 199 cm a piedi nudi.